lunedì 26 novembre 2007

Disastro Italia

Finalmente venerdì. Quanti di noi dopo una settimana di lavoro o di studio non l'hanno detto? La prospettiva del rientro a casa dove trascorrere un tranquillo week end è allettante per tutti. Eh sì, però a casa bisogna arrivarci. E chi come me è abituato al viaggio di ritorno sa che l'imprevisto è sempre in agguato. Se poi ci si affida a Trenitalia è quasi una garanzia.
Venerdì 23 novembre ore 17:45. Raggiungo la stazione di Milano Porta Genova in netto anticipo così ho tutto il tempo per fare il biglietto, penso io. Ed è subito sorpresa: biglietteria chiusa. Ok, niente panico, dal tabaccaio vendono anche i biglietti.
Entro in tabaccheria e mi accoglie una ragazza sorridente. "Buonasera, vorrei un biglietto per Alessandria". Seconda sorpresa: "Mi spiace ma stanno aggiornando il tariffario e questo tipo di biglietto non possiamo farlo. Però posso farle un biglietto chilometrico da 90 km (NB. Milano Porta Genova-Alessandria = 88 km) ma costa 70 centesimi in più". Bene, rifiuto l'offerta (perchè mai dovrei pagare di più per un problema che non dipende da me?) e vado sul binario in cerca di un dipendente di Trenitalia per sapere cosa fare. Il caso vuole che incontri un simpatico signore, illustro la situazione e... "Cosa?!? Mah, guardi, io non ne so niente ma mi sembra strano che non facciano i biglietti. Comunque se è così salga pure e avverta il capotreno che deve fare il biglietto."
Seguo le direttive, informo il capotreno ( "Ah davvero? Non si preoccupi, quando passo me lo ricordi e le faccio io il biglietto" ) e con la consapevolezza che avrei viaggiato gratis mi sono seduto vicino al mio amico Alessio. Racconto anche a lui la storiella e ci facciamo due risate.
Ore 18:00 strano ma vero, stasera si parte in orario. Dai che ce la caviamo con una decina di minuti di ritardo. Ma ecco che giunti in prossimità di Vigevano Alessio azzarda: "Stasera siamo in orario!". Risultato: superata la stazione di Vigevano il treno si ferma in piena campagna. Dopo una decina di minuti il capotreno passa, non per il biglietto naturalmente, per avvisare che manca la corrente nella stazione di Mortara. "Verrà il diesel ( un locomotore diesel ) a prenderci per portarci fin dove c'è corrente". Al che scattano le chiamate per avvisare del ritardo. "Alessio, non avverti i tuoi?" "No, ormai chiamo solo quando sono in orario". Una giovane ragazza: "Papà, arrivo in ritardo. Stanno portando il diesel perchè è finita la benzina." Cara ragazza, ti sei mai chiesta cosa sono quei fili sopra i binari???
Per stemperare la tensione che man mano si accumula ecco che un improvvisato rappresentante di Trenitalia solo musica gitana, generalmente deputato ad allietare i viaggi sulle metropolitane milanesi, sfodera il suo violino. Commenti: "Speriamo che scenda a Mortara perchè altrimenti quel violino glielo ficco nel c..."
Dopo circa un quarto d'ora si riparte e giunti a Mortara ( dove la corrente c'era ) ipotizzando un guasto al treno ci assale un dubbio: dobbiamo scendere? Ripartiremo? Buio totale, nel vero senso della parola perchè si spengono magicamente tutte le luci. Alessio non ci sta, si slza, scende, chiede informazioni. Risposta: "Proseguiamo!" e poi a bassa voce "Ci proviamo".
Dopo qualche minuto il treno riprende vita e si riparte. Giungiamo in Alessandria con circa 50 minuti di ritardo, unica magra consolazione è l'aver risparmiato 4.70 Euro. Il viaggio della speranza è finito, le sorprese no.
Domenica 25 novembre ore 06:49. La mia pausa stavolta è più breve, devo tornare a Milano. Ancora assonnato salgo sul treno, mi siedo e proprio davanti ai miei occhi campeggia uno slogan:
"TRENITALIA, LA SICUREZZA DEL SERVIZIO".

1 commento:

Versus ha detto...

grazie per la citazione! e in bocca al lupo per il tuo blog!
ciao! :-)
ale